Il Capodanno

Il Capodanno - Baldoria e buoni propositi per il futuro
IN SVEZIA il Capodanno si festeggia un po' come altrove. Se la notte di Natale tutti la passano in seno alla famiglia abbandonando strade e luoghi pubblici, quella di Capodanno vede le strade riempirsi di gente festosa, amici e conoscenti che si incontrano alle feste e nei ristoranti, allegre comitive che fanno la spola fra bar e discoteche. Mentre a Natale appaiono sulla tavola le antiche specialità della tradizione popolare, a Capodanno si cerca la mondanità, almeno per quanto lo consente la borsa: champagne e vini frizzanti accompagnano piatti vistosi su cui troneggiano astici e paté di crostacei. A mezzanotte è il momento delle stelle filanti, delle trombette, delle lingue di suocera, e naturalmente dei fuochi d'attificio che schizzano da tetrazzi e giardini;
dopodiché si diventa un po' sentimentali, pensando all'anno che se n'è andato, e facendo buoni propositi per quello che è appena iniziato. Anche questo rumoreggiare fa parte di una tradizione, reliquia di tempi andati in cui si facevano partire colpi di arma da fuoco per spaventare gli spiriti maligni.
Comunque gli attuali festeggiamenti del Capodanno sono in gran parte il risultato della presenza della radio e della televisione nelle case. Una volta, quando il piccolo schermo non c'era ancora, a mezzanotte si riunivano tutti attorno alla radio per ascoltare le campane a festa delle grandi cattedrali del Paese, mentre un famoso attore declamava «Le Campane di Capodanno» di Alfred, Lord Tennyson. Oggi sono in tanti a seguire ciò che offre la televisione, che nelle pause fra lungometraggi e programmi di intrattenimento tenta di evocare qualche attimo di riflessione.
Ma c'è sempre, in ogni caso, chi invece di vegliare all'usanza moderna rivisita antichi giochi divinatori, magari in compagnia dei bambini: come quello in cui si getta del piombo fuso nell'acqua, per poi cercare di vedere nelle strane forme che ne escono quale sarà il destino dell'anno nuovo.